MEDICINA - ERBORISTERIA - ACONITO (Aconitum napellus L.)

La specie linneana è stata recentemente suddivisa in differenti specie e varietà con caratteristiche particolari di fusto, foglie, infiorescenza (lassa o compatta), di portamento e di distribuzione geografica e ambientale. Per gli usi medicinali tutte queste specie e varietà sono egualmente efficaci e si utilizzano per le stesse proprietà anche specie di aconito a fiore giallo anziché viola come l'A. Anthora e l'A. Licoctonum.

GENERALITÀ
Gli aconiti sono tutte piante velenose anche a piccole dosi, rifiutate dagli animali erbivori, che vegetano nelle regioni submontane, montane e alpine, nei prati umidi e paludosi, prediligendo gli avvallamenti. Sono piante perenni a radice tuberosa con fusti alti fino ad un metro e più. In alta quota si trovano piante di più modeste dimensioni. Le foglie sono alterne sul fusto e laciniate: quelle basali sono di norma più grandi e più incise, sempre picciolate.
I fiori sono disposti in infiorescenze a racemo, composte da numerosi individui caratteristici a forma di elmo, di color viola intenso o variegati di bianco nella specie A. variegatum. Si è già detto che esistono anche specie a fiore giallo. Il frutto è un follicolo contenente molti semi di color grigio-nero. La parte usata in medicina è il tubero o meglio i tuberi, che spesso si trovano accoppiati (vecchio e nuovo).

IMPIEGO TERAPEUTICO
Pianta ben nota fin dall'antichità per le sue proprietà tossiche, l'aconito è stato utilizzato per preparare veleni da utilizzare a caccia o per eseguire condanne a morte. Plinio per primo ne descrisse le proprietà terapeutiche nella cura del mal d'occhi. Nel Medioevo si utilizzò il succo di questa pianta per avvelenare carni destinate ad uccidere lupi e volpi.
Solo dalla metà del sec. XVIII si conobbero appieno le proprietà terapeutiche dell'aconito, e dopo l'isolamento del suo alcaloide, l'aconitina, esso divenne un presidio terapeutico di notevole importanza. L'aconitina è un veleno del sistema nervoso e questa sua azione è utile per risolvere le nevralgie in particolare le nevralgie facciali del trigemino. Esercita inoltre un'azione sulla circolazione e sulla pressione del sangue. Per questa sua proprietà la si utilizza nel reumatismo articolare acuto e cronico.
In conclusione, l'aconito risulta un analgesico, anticongestizio, sudorifero, antireumatico; è un potente moderatore della sensibilità e un forte sedativo nelle nevralgie dolorose e congestizie del nervo trigemino; è efficace nella sciatica, nelle nevralgie intercostali, dentarie e oculari oltreché dell'orecchio.
Esternamente l'applicazione della pianta fresca riesce a guarire i dolori nevralgici ribelli, ma tale cura non può esser continuata a lungo senza che si manifesti un effetto rubefacente e irritante.
Frizioni di tintura di aconito sono state utilizzate localmente contro la gotta o il reumatismo articolare acuto.

PREPARAZIONI
Le preparazioni di questa pianta estremamente tossica devono essere prescritte dal medico. Non si procede quindi ad alcuna descrizione in proposito.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le parti più comunemente utilizzate in medicina sono i tuberi, che vanno raccolti al momento della fioritura. Per ogni pianta sono generalmente due: uno continua con il fusto della pianta a fiore, l'altro è collegato al primo mediante un breve peduncolo e termina superiormente con una grossa gemma. Da questa gemma si originerà la nuova pianta nella stagione successiva.
È opportuno raccogliere i tuberi nel periodo indicato perché all'inizio il secondo tubero non si è ancora formato, e più tardi il primo tubero si esaurisce completamente e secca con la pianta. Secondo diversi autori esiste una differente attività tra tubero vecchio e tubero giovane (così si chiamano il primo e secondo tubero sopradescritti), ma se si raccoglie in periodo balsamico poche sono le differenze in contenuto di alcaloidi.
I tuberi, ripuliti dal terriccio e dalle radici, vengono posti a essiccare due giorni al sole, poi si termina l'essiccamento all'ombra. Si conservano in luogo asciutto, in sacchetti di tela. L'aconito deve essere sostituito ogni due anni.
La coltivazione delle differenti specie di aconito si può fare solo in luoghi montani, e spesso è praticata dai valligiani, soprattutto della Val d'Aosta, in giardini, per scopi ornamentali. In questo caso la specie preferita è l'aconito variegato. Tutte le specie di aconito amano i terreni freschi e ben concimati.
 

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